Acqua Solare

L’Organizzazione delle Nazioni Unite definisce la desertificazione come uno dei processi più allarmanti di degradazione dell’ambiente. Nelle zone aride del nord Africa sono gli strati più poveri della popolazione, che vivono di un’agricoltura di sussistenza, a pagarne le conseguenze maggiori. In buona parte dell’entroterra tunisino i problemi di siccità ed erosione dei suoli determinano un inesorabile processo di desertificazione. La Tunisia ha sempre dovuto fare i conti con risorse idriche limitate, anche a causa di fattori politici e culturali interni:  un uso sbagliato dell’acqua; una gestione pubblica del sistema idrico e della depurazione  in parte carente.

Negli ultimi 10 anni, Zoe onlus ha operato costantemente in alcuni Governatorati della Tunisia (Bejà, Gabés, Kasserine, Tataouine) con progetti di solidarietà volti a migliorare le condizioni difficili vissute dalle popolazioni locali rispetto all’accesso all’acqua.


Con il progetto Acqua Solare, Zoe onlus contribuisce al miglioramento delle condizioni di vita delle famiglie dei villaggi dell'entroterra Tunisino proponendo un kit tecnologico che permette alle famiglie dei villaggi di riattivare pozzi da tempo inutilizzati. Si tratta di pompe solari a immersione, in acciaio inossidabile di piccole dimensioni ed elevato rendimento, alimentate dalla corrente continua generata dai pannelli solari, senza l'uso di batterie di accumulo.

Le pompe rimettono in funzione pozzi d’acqua abbandonati a causa degli alti costi di estrazione precedentemente praticata con motori a gasolio. Molti pozzi vengono infatti abbandonati a causa dell’impossibilità di pompare l’acqua, talvolta per mancanza delle pompe, altre volte per la mancanza di energia o di risorse economiche per metterli in funzione. L'intervento contribuisce, quindi, a migliorare le condizioni economiche delle popolazioni marginali, introducendo l’uso e il know-how di sistemi di energie rinnovabili, e permette alle famiglie dei villaggi rurali di irrigare i campi coltivati a costo zero, limitando i danni del processo di desertificazione in atto nella zona.


Il progetto viene realizzato in collaborazione con il partner locale UTSS (Union Tunisienne de Solidarité Sociale), una delle O.n.g. più attive in Tunisia, e sostenuto con i fondi Otto per Mille della Chiesa Valdese